Ca’ Nostra
La gestione della casa alpina “Cà Nostra» di Perrero, a partire dal 1° febbraio 2011 è passata alla parrocchia S.Maria Assunta di Bricherasio, che potrà avvalersi in valle dell’amicizia di don Pasqualino e degli abitanti locali. La struttura, di proprietà della diocesi pinerolese ed adiacente alla cappella vicariale di Sant’Anna, era stata affidata nel corso degli ultimi anni alla parrocchia del Gesù Operaio di Torino.
A partire dai mesi estivi del 2011, dopo alcune piccole ma necessarie opere di manutenzione, la casa vacanze è a disposizione dei giovani e dei ragazzi dell’oratorio bricherasiese, delle famiglie e degli altri gruppi della parrocchia guidata da don Ferdi e delle realtà che con essa collaborano.
Si apre per questa storica struttura una nuova pagina di vita che la parrocchia di Bricherasio non potrà che porre sotto la protezione del beato Pier Giorgio Frassati, il giovane del “Verso l’alto”, alla cui breve vita i giovani dell’oratorio hanno dedicato uno spettacolo musicale.
«Cà Nostra», posta a circa 1100 m di quota su una bella terrazza fra i boschi di Combagarino, nel vallone di Riclaretto, costituisce una buona base di partenza per lunghe passeggiate verso il Colle Las Arà (1595 m) o, per i più ambiziosi, verso il Monte Gran Truc (2366 m).
Ospitalità e campeggi
La casa di Ca’ Nostra è disponibile per campeggi e campi, per conoscere la disponibilità inviare una mail a canostra@oratoriosandomenicosavio.it.
I posti letto a disposizione sono circa una cinquantina, suddivisi in due ampie camerate e in alcune camerette di servizio, riservate ai sacerdoti o ai cuochi, mentre non mancano un ampio locale cucina, il refettorio e alcuni locali utili per attività formative e di laboratorio.
Il piccolo cortile esterno è stato attrezzato per essere maggiormente fruibile per il gioco della pallavolo e del calcetto.
Per maggiori informazioni aprire la tabella sottostante.
Posti letto 50, suddivisi in due camerate da 30 e da 20 posti. Una stanza per il sacerdote (con 1 letto) e 2 stanze per i cuochi (con 3 e 2 letti rispettivamente). La cucina è attrezzata di tutto il necessario; ci sono piatti, posate e bicchieri, per circa 50 persone. La casa fornisce inoltre coperte (circa una trentina) e cuscini (uno per letto); il resto è a carico dei gruppi.
I gruppi sono tenuti a portare (in quanto la casa non fornisce):
- detergenti per mani, piatti, cucina, bagni e pavimenti
- carta igienica
- asciugamani/canovacci per cucina/bagni
- sacchi neri per spazzatura
In caso di danni alla struttura/attrezzature le spese sono a carico delle persone/enti che hanno affittato la casa.
Regole:
- divieto di appiccare fuochi in tutto il cortile antistante la casa;
- silenzio (no musiche ad alto volume) dalle 13 alle 15 e dalle 20 fino alle 9 del mattino successivo;
- rispetto della struttura e delle attrezzature in essa contenute e dell’adiacente chiesa.
Foto
Potete trovare molte foto della casa alpina Cà Nostra.
Le foto sono state scattate dopo, durante e prima dei lavori di “ristrutturazione” fatti dagli animatori del nostro oratorio. Buona visita!
Storia
“Cà Nostra” è un nome da sempre conosciuto ed amato nelle vallate pinerolesi perché, in questi ultimi 60 anni, ha accolto centinaia di ragazzi e ragazze, giovani e adulti che non hanno senz’altro dimenticato i principi e i valori fondamentali della vita, ricevuti soggiornando tra le sue mura. Mura che, è proprio il caso di dirlo, sono risorte dalle ceneri…
Le origini
“Cà Nostra” é un nome da sempre conosciuto ed amato nelle vallate pinerolesi perché, in questi ultimi 60 anni, ha accolto centinaia di ragazzi e ragazze, giovani e adulti che non hanno senz’altro dimenticato i principi e i valori fondamentali della vita, ricevuti soggiornando tra le sue mura. Mura che, è proprio il caso di dirlo, sono risorte dalle ceneri, perchè «Cà Nostra», che prima della guerra era la «Vicaria di S. Anna in Riclaretto», dipendente dalla Parrocchia di Trossieri (Comune di Perrero), fu incendiata dai tedeschi e repubblichini la sera del 23 marzo 1944. Sia la casa vicariale che la chiesetta vennero distrutte per rappresaglia, in quanto vi si erano rifugiati i partigiani, che fortunatamente però sfuggirono alla cattura.
Negli anni 1950-51 i due edifici furono riedificati, su progetto del geom. Fossati di Villaretto, responsabile per la parte di competenza del Genio Civile, e sotto la direzione del parroco di Villaretto don Stefano Caffaro, responsabile a sua volta della ricostruzione delle parrocchie, danneggiate durante la guerra e la lotta di liberazione.
Secondo le notizie che il Direttore dell’Archivio Diocesano di Pinerolo, sig. Aurelio Bernardi, ci ha gentilmente fornito con rigorosa precisione, – perché egli stesso è stato uno degli artefici diretti di «Cà Nostra» – fu proprio in occasione di tale ricostruzione che l’Azione Cattolica Diocesana decise di adibire la rinata Vicaria a Soggiorno Alpino, con il nome di «Cà Nostra», onde organizzarvi, nel periodo estivo, corsi di formazione, campi scuola per ragazzi, esercizi spirituali, giornate di studio.
Con il parere favorevole del Parroco di Trossieri – don Prola prima e don Trucco poi – e del delegato vescovile Can. Gabriele Mercol, i dirigenti dei rami giovanili dell’Azione Cattolica, oltre ad Aurelio Bernardi i sigg. Michele Colombino e Remo Fassino, e le dirigenti dei rami femminili Giovanna Moretti e Carla Reita, si impegnarono a fondo, e in prima persona, per realizzare l’ampliamento e la sopraelevazione di un piano della casa, le cui spese relative vennero sostenute con un mutuo garantito dalla Diocesi e con i contributi finanziari di alcuni amici.
La S. Sede ed il Vescovo di Pinerolo, Mons. Gaudenzio Binaschi, offrirono rispettivamente la somma di Lire 300.000.
Tutti i lavori di sistemazione furono fatti da signorine e giovani volontari, che trasportarono a piedi, da Chiotti fino alla Casa, il materiale, perché la strada non era ancora percorribile dai veicoli e l’unico aiuto poteva venire, di tanto in tanto, solo da un mulo. Poco alla volta vennero allestite due camerate per un totale di 60 posti letto, furono ripristinate la Cappella e la sacrestia, e rimediate anche alcune camerette per il personale e per le riunioni.
Il pittore Baretta dipinse uno stupendo quadro di S. Anna con Maria Bambina ed i partigiani. Questi ultimi, grati per essere scampati alla rappresaglia, lo donarono alla chiesetta di «Cà Nostra». Ora il quadro originale è custodito, per ovvie misure di sicurezza, nel Museo diocesano di Pinerolo ed una sua copia si trova nella Chiesa parrocchiale di Trossieri.
«Cà Nostra» fu poi inaugurata il 29 luglio 1952 dal Vescovo Binaschi, alla presenza di un migliaio di convenuti e la prima estate accolse già trecento ospiti, cifra che si ripetè anche negli anni successivi. La strada allora era ancora sterrata e la si percorreva sempre a piedi, ma le valigie e i viveri si trasportavano già con una artigianale teleferica, che – costruita nel 1955 – collegava i Chiotti inferiori con il villaggio di Combagarino, prospiciente il Soggiorno.
Talora capitava che qualche valigia precipitasse e si doveva poi ricuperarla, magari giù per una scarpata.
Diversi sacerdoti delle nostre valli fecero gli Assistenti ai vari turni estivi di «Cà Nostra», si può ricordare don Gallea, don Lisa, don Polastro, don Morero, don Trombotto, don Moine, don Piumatti, don Girotti, don Pollo, don Massimo Giustetti divenuto poi Vescovo di Biella, ed anche due altri sacerdoti, poi divenuti Vescovi: don Albino Mensa e don Nando Charrier.
È impossibile enumerare anche tutti i responsabili dei turni, che si sono susseguiti in questi cinquant’anni, e le varie Direttrici, di cui la più conosciuta e gettonata è stata senz’altro Lena Barra, le varie cuoche e tutti i partecipanti, grandi e piccoli che hanno trascorso lassù giornate spensierate e di gioia, ma anche di riflessione e di formazione personale.
Chi c’è stato, non potrà mai scordare le feste di S. Anna, la folla immensa e partecipe, i falò che si accendevano l’ultima sera di permanenza, le scarpinate alla «Casa degli Spiriti», al Gran Truc, al Lauson, al Lazzarà, le domeniche col cortile straripante di parenti, che venivano a trovare gli ospiti.
Purtroppo, dopo il 1968, l’Azione Cattolica scomparve dalle nostre parrocchie e i vari gruppi della diocesi si sciolsero poco alla volta, ma «Cà Nostra» è rimasta sempre attiva e presente, anche se con un’altra gestione.
Dopo un periodo iniziale, guidato da Giovanna Moretti, si è costituito un gruppo di persone, nominate dal Vescovo Mons. Giachetti, che hanno continuato ad occuparsene con grande impegno ed eccezionale volontà.
Aiutate dal fatto che ormai da più di vent’anni la strada era stata sistemata ed asfaltata, queste coppie di coniugi – Bricco, Chiale, Chiapasco e Zaccagna – hanno lavorato sodo e con generosità per migliorare i locali, per acquistare nuove attrezzature e per dotare la Casa di un impianto di riscaldamento, onde poterla frequentare anche d’inverno.
Così tra le sue mura continuarono ad essere ospitati numerosi gruppi giovanili e parrocchiali, associazioni e scout, che si programmavano i loro incontri, le giornate di studio o di preghiera, i campeggi formativi, ecc.
Oggi come ieri tutti coloro che hanno usufruito di «Cà nostra» si portano dentro al cuore quanto vi hanno imparato, insieme al ricordo dell’aria frizzante, che scende dai monti, e di quel verde dilagante sui pendii e sui boschi, che abbracciano quella che è stata, è e sarà sempre la «Cà Nostra»!
Ora tocca agli animatori, ai ragazzi, ai giovani ed a quelli meno di Bricherasio raccogliere il testimone e far rinascere «Cà nostra» … questa bellissima realtà delle nostre valli.
Don Ferdi
Come arrivarci
Si trova in Via Borgata Combagarino n.30, Località Riclaretto, Perrero (TO) in Val Germanasca ad un’altezza di 1070 mt.
Andando verso Perrero, appena superato Chiotti, si dovrà girare a sinistra passando su un ponte e quindi seguire la strada principale attraversando più borgate fino a che non ci si trova di fronte la casa.
Per ulteriori informazioni consultare la mappa.